La Carapigna è un sorbetto al limone di colore bianchissimo e dalla caratteristica consistenza simile a quella della neve fresca. - Le Vie del Gusto :: Piatti Tipici Sardi - Enogastronomia - Ricette Tipiche Sarde e Itinerari Enogastronomici. La Storia di una Regione attraverso le sue tradizioni enogastronomiche.

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La Carapigna è un sorbetto al limone di colore bianchissimo e dalla caratteristica consistenza simile a quella della neve fresca.

Dolci Sardi
Le Origini della Carapigna
In mezzo a un meraviglioso bosco di castagni e di noccioli, sulle pendici di Genna ’e Crobu è situato Aritzo, nella Barbagia di Belvì, rinomato centro turistico. Confina a nord con Desulo, a est con Arzana e Gadoni, a sud con Laconi e a ovest con Belvì e Meana. La sua posizione abbastanza centrale all’interno della Barbagia di Belvì ne ha fatto una vera e propria piccola capitale, frequentata sin dall’inizio del Novecento dai turisti di tutte le parti dell’isola e, soprattutto, cagliaritani: ancora oggi, infatti, si conservano all’interno dell’abitato le ville Fossataro e Asquer, costruite attorno agli anni 1910-1920. Il paesaggio montano è quanto mai vario: compaiono, infatti, i tacchi calcarei (bellissimo il Texile, di fronte al paese, inserito nell’elenco dei Monumenti naturali della Sardegna), e le montagne del Gennargentu: la più bella è, sicuramente, Funtana Cungiada, la “fontana chiusa”, a 1400 metri di altezza, un territorio di oltre duemila ettari comprato dai desulesi nel 1913.
L’industria della neve Questa fontana “chiusa” non aveva niente a che fare né con la legge delle chiudende né con qualsiasi altro cervellotico piano idrico: si trattava più specificatamente d’una costruzione a mezzo tra il nuraghe e il pozzo che in inverno veniva riempita di neve che, ricoperta di paglia e felci, veniva conservata per l’estate quando, tagliata in blocchi divenuti ormai ghiaccio e riposta in grandi scatole di legno, veniva portata nelle sagre di tutta la Sardegna dagli ambulanti aritzesi: tritata con un po’ di limone e zucchero diveniva la Carapigna, un gelato col marchio doc. In tempi andata la carapigna era una delle risorse principali di Aritzo: moltissime sono le neviere delle quali ancora si conservano i resti: la più importante, sicuramente, è Funtana Cungiada; ma importanti sono anche quelle di Genna ’e Crobu e Sa Serra; altre, Montes d’Iscudu, Erbas Birdes e Bruncuspina, sono in territorio di Desulo. L’appalto delle neviere era detenuto da una società composta da quattro printzipales aritzesi: Giovassanto Fancello, Vincenzo Arangino, Giovanni Maria Vargiu e Michele Vincenzo Devilla. Fino alla seconda Guerra mondiale l’industria della neve era, sicuramente, la ricchezza per quattro famiglie e per almeno altre cinquanta la sopravvivenza sicura. Addirittura un appaltatore aveva l’incarico di fare “le piazze” a Cagliari: si pagavano fortissimi dazi e tasse di concessione allo Stato. In estate, poi, quando la neve era finita (settembre, ottobre, novembre), le neviere venivano usate come unturgiàias, trappole mortali per gli avvoltoi che venivano catturati usando come esca carne putrefatta. Le penne di questi uccelli venivano vendute a Cagliari e in continente per gli usi più svariati, specialmente per ricavarne penne per scrivere.



Carapigna ricetta originale prodotto tipico sardo
Carapigna
Prodotto Tradizionale della Sardegna
Descrizione sintetica del prodotto
Sorbetto al limone di colore bianchissimo e dalla caratteristica consistenza simile a quella della neve fresca. Si prepara una limonata con acqua, zucchero e limone. La limonata viene inserita in un contenitore d’acciaio (un tempo di piombo e poi di alluminio) detto sorbettiera, che viene chiuso ermeticamente con un coperchio d’acciaio e dei panni. La sorbettiera viene inserita in un altro contenitore di legno a forma di barilotto (in sardo: barrile). Sul fondo del barilotto e intorno alla sorbettiera viene inserito del ghiaccio a pezzi, che viene poi cosparso di sale. A questo punto si inizia a girare la sorbettiera molto velocemente e con energia, di modo che il contenuto cominci a ghiacciare. Dopo circa 40 min. la sorbettiera può essere aperta e il contenuto sminuzzato, con delle palette d’acciaio prima e poi di legno, affinché il prodotto sia il più soffice possibile, di consistenza simile a quelle della neve fresca. La carapigna viene preparata e servita al momento (normalmente all’aperto, durante le feste paesane). La limonata può essere preparata all’interno di locali chiusi, e trasportata dentro contenitori sigillati, per essere lavorata vicino al punto vendita, spesso appunto in bancarella di una festa paesana.
La carapigna è sicuramente un prodotto molto antico. Questo fatto è testimoniato sia dagli anziani che dichiarano di averla conosciuta fin da bambini, sia dall’arcaicità della tecnica di lavorazione.

DATI SUL PRODOTTO
Denominazione del prodotto: Carapigna – Sorbetto al limone
Sinonimi: Astròre (in sardo: neve)
Territorio interessato alla produzione: Intero territorio regionale con particolare riferimento alla zona di Tuili, di Aritzo e delle Barbagie.
Costanza metodo di produzione oltre 25 anni: Accertato



 
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